Violence & Women: safety and security in war and post-war reconstruction

È questo il tema del Seminario che si è tenuto il 29 Novembre presso la Escuela Tecnica de Arquitectura di Madrid, coorganizzato da URBANIMA del Centro Interdipartimentale LUPT dell’Università di Napoli Federico II con Women’s New European Bauhaus  della  UNESCO Chair on Gender Equality Policies in Science, Technology and Innovation  della Università Politecnica di Madrid, in partenariato con  l’Università di Kiev (Ucraina), l’associazione internazionale AFEM (Francia) e il CNG del governo italiano, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

L’iniziativa rientra nella Campagna internazionale del Segretario Generale delle Nazioni Unite” per porre fine alla violenza verso le donne da oggi al 2030- ORANGE THE WORLD” e ha affrontato  il problema della violenza contro le donne e le ragazze (VAWG) in aumento nei contesti di conflitti militari, come quello in corso in Ucraina.

I conflitti distruggono interi territori, edifici e vite umane, lacerando il tessuto sociale delle comunità, aumentando disuguaglianze e discriminazioni. All’indomani della guerra, tuttavia, potrebbe esserci un’opportunità per un profondo cambiamento che elimini le preesistenti patologie per ricostruire città eque, resilienti, accessibili, sostenibili, pacifiche e sicure per donne e uomini.

Come affermato dalla prof. Marina Albanese, direttora del Centro LUPT, che ha partecipato  con la prof. Teresa Boccia, direttora scientifica di URBANIMA, all’iniziativa con un  messaggio di saluto istituzionale: “la violenza di genere, una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, persistenti e devastanti nel nostro mondo, non è inevitabile. Si può e si deve prevenire, anche se è un fenomeno ormai strutturale e, in tempi di crisi, i numeri aumentano, come si è visto durante la pandemia di COVID-19, le recenti crisi umanitarie, i disastri climatici e le guerre, come quella che investe oggi il territorio ucraino. Il cambiamento è possibile, ma occorre mettere in campo strategie per eliminare stereotipi e discriminazioni che affrontino le cause profonde della violenza, da quella fisica a quella psicologica, con una forte sinergia tra livelli istituzionali e mondo associativo e una pluralità di azioni per un profondo cambiamento culturale. Il Centro di ricerca LUPT, che da anni è impegnato su queste tematiche, certamente farà la sua parte.”

Per il 25 novembre presso il Centro di ricerca LUPT è stato allestito nell’ingresso un posto lasciato “vuoto”, in adesione alla campagna “Posto Occupato”, riservato a quelle donne che, prima che qualcuno ponesse fine alla loro vita, occupava un posto a teatro, a scuola, in metropolitana, nella società. Il posto sarà riservato a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga.


Allegati
Flyer 29.11.22