Ricerca: il Centro Plinius studia rischio terremoti e inquinamento

(Fonte: Agenzia di Stampa AGI) – Napoli, 21 apr. – Il Centro Studi Plinius di Napoli, dal 2006 Centro di Competenza Nazionale per il rischio territoriale, allarga le sue competenze con l’ingresso di sei nuovi esperti, specializzati in settori come l’idraulica marina, i trasporti, le inondazioni, le alluvioni, le frane, l’inquinamento delle acque.

“Il Centro – spiega Giulio Zuccaro, ordinario di Scienze delle Costruzioni e direttore del comitato-tecnico scientifico di Plinius – era gia’ fortemente connotato in senso sismico e vulcanologico. Adesso, con questi nuovi colleghi, si apre all’ambito dell’idrogeologia, del rischio meteo-marino, alluvionale e da inquinamento”. L’arrivo dei nuovi professori e’ stata salutata con una cerimonia alla quale hanno partecipato i presidi Claudio Claudi e Edo Cosenza, e i professori Nello Polese, Paolo Gasparini, Guglielmo Trupiano e Franco Barberi. Il centro Plinius si propone oggi come come punto di riferimento per le autorita’ per una gestione del rischio territoriale sempre piu’ a 360 gradi. Unendo varie competenze scientifiche per gestire rischi di tipo diverso, Plinius mira infatti a rappresentare anche un moderno, ed efficace, esempio di struttura interdisciplinare, una “fucina di competenze diverse che si incontrano, anche in una previsione di un possibile futuro Politecnico a Napoli, o quantomeno utile in vista della formazione di quelle ‘Scuole’ che, secondo la Legge Gelmini, sono destinate a sostituire le Facolta’” prosegue Zuccaro. Nato nel 1985 e operante all’interno del Laboratorio di Urbanistica e Pianificazione Territoriale dell’Universita’ di Napoli “Federico II”, il Centro e’ tuttora impegnato, fra gli altri , nel progetto Speed (Scenari di Pericolosita’ e Danno Vulcanico) sui Campi Flegrei e sul Vesuvio, che sara’ impiegato dalla Protezione Civile per aggiornare il piano di rischio vulcanico per la Campania. Un altro progetto di rilievo riguarda pero’ “l’elaborazione di un modello di rischio da impatto ambientale da inquinamento acqua e aria, che stiamo seguendo insieme all’Amra, centro di competenza nell’Analisi e Monitoraggio del Rischio Ambientale” conclude Zuccaro.

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