Educazione al patrimonio culturale, tecnologie immersive e apprendimenti: musei, scuole, territori e nuove professionalità alla prova del futuro. Modelli e pratiche

Responsabile:  Prof.ssa Francesca Marone

Comitato tecnico scientifico

Maura Striano, Maria Rosaria Strollo, Fabrizio Manuel Sirignano, Mariarosaria de Simone, Maria Romano, Cesare Pozzuoli, Ilaria Curci, Angela Quintavalle, Francesca Buccini.

Descrizione area 

Azioni di ricerca, di rete, di comunicazione e di divulgazione e, non ultima, la Carta per l’Educazione al Patrimonio Culturale Digitale, convergono verso un’idea di patrimonio sempre più accessibile che interagisce con il contesto culturale, dando luogo ad esperienze partecipate.

L’emergenza pandemica da SARS-CoV-2 ha spinto, anche nei setting di apprendimento non formale, a riconsiderare la funzione dei media per la valorizzazione delle pratiche d’insegnamento-apprendimento nei

siti del patrimonio, delineando nuove prospettive ed implicazioni didattiche e formative.

Le pratiche educative nei musei si declinano oggi in maniera sempre più ingente mediante le tecnologie digitali le cui potenzialità consentono di sviluppare nuove narrazioni in grado di attivare feconde risonanze tra il museo e i destinatari dell’azione educativa, di garantire una fruizione inclusiva e d’altro canto di porsi come utile strumento di benchmarking dei desideri dei pubblici, in particolare di bambini e ragazzi.

Obiettivo area

Analizzare i profili professionali di chi lavora nell’ambito dell’educazione dei beni culturali, giacché tali figure si collocano in un quadro normativo ancora parziale;

effettuare uno studio comparativo dei modelli educativi con l’intento di equilibrare le informazioni a carattere metodologico e tecnico-scientifico, inclusi gli strumenti di pianificazione e di valutazione delle attività, con la narrazione della loro applicazione e dei risultati ottenuti nel corso dell’esperienza sul campo al fine d’identificare ambiti d’intervento e contesti della fruizione innovativi e pedagogicamente significativi;

avviare la sperimentazione di modalità di fruizione inedite per favorire l’inclusione e contrastare il disagio, la marginalità e la devianza, tracciando futuri scenari per il settore della didattica museale e dell’educazione al patrimonio culturale;

promuovere azioni di networking secondo una prospettiva sistemica tra le diverse istituzioni che hanno maturato competenze ed expertise interdisciplinari e digitali atte a promuovere iniziative in stretta relazione con le emergenze sociali;

ripensare nuove strategie e modi della didattica sia in aula sia in spazi esterni e nell’extrascuola, con riferimento specifico ai musei, alle fondazioni, ai luoghi dell’arte e a quei siti e distretti coerenti e funzionali all’attuazione dei processi di innovazione culturale.