Diritto europeo, Management e circolazione internazionale dei beni culturali in un’ottica di valorizzazione, Audience development e creazione di network per lo sviluppo territoriale

Responsabile: Prof.ssa Daniela Savy

Comitato tecnico scientifico

Prof. Sara Lieto, Prof. Luca Luparia, Prof. Carlo Longobardo, Dott. Vincenzo Piscitelli, Dott.ssa Giovanna Bile, Dott. Paolo Giulierini, Dott. Daniele Pitteri, Dott. Mario Epifani, Prof. Carla Langella, Prof. Leo Tarasco

Descrizione area di ricerca

L’area di ricerca mira allo studio della normativa europea, internazionale ed interna relativa alla gestione del cultural Heritage e ai principi della programmazione culturale. Una particolare attenzione dell’attività di ricerca e di terza missione sarà dedicata allo studio dei vari aspetti della circolazione dei beni culturali, intesa sia quale fase fisiologica cioè di valorizzazione dei patrimoni nazionali, sia quale declinazione patologica che coincide col fenomeno criminale del traffico illecito dei beni culturali. Altra parte non meno rilevante dell’area è quella relativa alla realizzazione di azioni miranti allo sviluppo dei pubblici, c.d. Audience development. Il processo di democratizzazione e partecipazione in atto è frutto di un’evoluzione normativa internazionale che è culminato con la consacrazione dei principi dell’Human centerd, indicati nella Convenzione di Faro. Grazie al grande dinamismo registrabile su territorio e all’attività di terza missione dell’Università si è reso possibile attuare dei modelli di sviluppo territoriale con l’ausilio di organismi e agenzie nazionali quali INVITALIA o il CEDesk per Europa creativa.

Obiettivo dell’area di ricerca

Obiettivo dell’area di ricerca è lo studio di modelli di valorizzazione e gestione dei beni culturali. Si intende realizzare una mappatura degli enti del terzo settore che operano su territorio al fine di verificare quale sia la migliore natura giuridica che essi debbano assumere per portare avanti una efficace attività di gestione del cultural heritage anche attraverso l’accesso ai finanziamenti europei che attraverso il Mic, le agenzie nazionali e le Regioni sono messi a disposizione dell’ICC. Altro obiettivo dell’area è lo studio degli strumenti di lotta al traffico illecito tenendo conto che la Convenzione di Faro che prevede una partecipazione della collettività alla vita del patrimonio culturale suggerisce che una maggior consapevolezza del valore dell’eredità culturale consente inevitabilmente un controllo diffuso, dunque una maggior tutela.